LA NOSTRA STORIA

Tutto parte dalla vita di un uomo cambiato dall'incontro con Cristo

Don Giovanni Bergalucci Don Giovanni Bergalucci

L’Istituto Medico Psico – Pedagogico “Opera Pia Bergalucci” con sede in Offida (AP) fu costituito a seguito di testamento del 13.09.1862 del canonico Don Giovanni Bergalucci rogito Sergiacomi con cui il testatore lasciava il suo patrimonio per l’istituzione dell’Opera Pia, con il compito di svolgere le proprie attività nel settore socio sanitario assistenziale adeguando ed ampliando le finalità in ragione dei bisogni socio assistenziali del territorio di competenza e degli utenti che ad esso si rivolgono.


La nascita dell'istituto

"Il 25 ottobre p.v. (1937 n.d.r.) verrà aperto l'Istituto ‘Opera Pia Don Giovanni Bergalucci' che dovrà ospitare le ragazze di Offida e di altri paesi ed impartire loro una sana educazione fisica e spirituale.
La volontà benefica del Benefattore don Giovanni can. Bergalucci espressa col suo testamento il 13 settembre 1862, con cui donava il suo vistoso patrimonio per dar vita all'Opera Filantropica, è così realizzata.

Scopo specifico dell'Istituto Opera Bergalucci è quello di educare le giovinette che vi saranno accolte, al sentimento dell'amore della Patria e della Famiglia, al culto della Religione Cattolica, all'interesse del lavoro, dello studio e del sapere, al sentimento della dignità personale, della sincerità, della franchezza e dell' usanza di tutte le regale della buona Società.

L'opera Bergalucci ha sede nel nuovo palazzo proprio, posto nella parte più alta (m. 300) e più ridente del paese, lungi dalla vita intensa della popolazione, nella serena pace delle verdeggianti colline che degradano fino all'Adriatico che placido ed attraente ondeggia in piena vista a pochi chilometri in linea diretta.

II Segretario Domenico geom. rag. Ciabattoni
Il presidente Don Abele Canonico Paoletti"

Cosi un pieghevole annunciava l'avvenimento e il 4 novembre successivo, "l'Opera pia don Giovanni Bergalucci" iniziava la sua attività. Ma quante difficoltà, quante lotte, quanto impegno profuso.

Frutto di un lungo percorso

Don Giovanni nasce in Offida il 7 ottobre 1791 da Nicola Bergalucci e da Maria Giulietti. Una famiglia agiata composta oltre che dai genitori, da tre figli: Anna Teresa, Giovanni e Rosa che andrà sposa a Raffaele Buscalferri. Giovanni, seguendo la sua vocazione, entra nel seminario di Ascoli Piceno, vi compie l'intero corso di studi, diventa sacerdote. Nel 1819 viene aggregato al Capitolo della Collegiata, e dopo la morte di suo zio, canonico Giuseppe, nel 1824 ne prende il posto e viene nominato canonico. E' un personaggio importante, stimato nella vita cittadina, sia come rettore parroco di san Venanzio, sia come amministratore e anche come consulente facente parte nei concorsi delle condotte mediche. Morirà il 27 settembre 1862.

Il 13 settembre del 1862, con testamento redatto dal notaio Carlo Sergiacomi disponeva che dopo la morte della diletta nipote Rosa Buscalferri, nominata usufruttuaria, "con il fruttato dei beni della sua eredità, si istituisse un ricovero per i vecchi di ambo i sessi, nella casa dove abita il testatore. Altro simile ricovero si aprirà per gli Orfani di ambo i sessi". Una volontà altamente umanitaria, sociale e cristiana della quale dava la motivazione: "perché i vecchi siano lontani dall' ozio, dall'accattonaggio, esercitandosi in piccoli lavori, attendendo alla salvezza della propria anima" e gli orfani: "perché possano fuggire i pericoli della gioventù, avere una buona educazione ed imparare quelle arti che gli dovranno dar vitto per tutta la vita".

"perché i vecchi siano lontani dall' ozio, dall'accattonaggio, esercitandosi in piccoli lavori, attendendo alla salvezza della propria anima" - Don Giovanni Bergalucci

Ma la realizzazione della sua volontà non si presentava facile: difficoltà di ordine economico e politico. In Offida, nel 1861, era stata istituita la Congregazione di Carità come ente morale, in forza del cosiddetto decreto Valerio, Commissario per le Marche, dopo l'unità d'Italia.

Questa Congregazione di Carità sorgeva per assorbire tutte le Opere Pie che nel corso dei secoli, benemeriti cittadini offidani avevano fondato: l'ospedale della SS. Trinità, istituito da una confraternita detta dei Disciplinati, intorno al secolo decimoterzo; l'ospedale di sant'Antonio abate, fondato nel 1450 con porzione dei beni di Giovan Pietro Vagnarello; il Monte frumentario, sorto nel 1532 per opera del cittadino Rocco Abate; l'Opera pia Broglia, eretta nel 1641 per sussidi ai carcerati, più tardi convertita per somministrazione di pagliericci da letto a famiglie povere; l'Opera pia Canti, fondata nel 1647 da Aristide Mariani per la dispensa del pane ai poveri nel primo giorno di ciascun anno; l'Opera pia Mancini, che fin dal 1695 provvedeva alla dotazione di fanciulle povere ed oneste; l'Opera pia Fazi, istituita per elemosine dal 1784; l'Opera pia Maria Carlini Sieber, eretta dal 1821 a beneficio di scuole femminili, ed infine l'Opera pia Valorani, destinata per il mantenimento di una cattedra di filosofia e per elargizioni da darsi a venticinque famiglie povere con prelazione a quelle portanti il suo cognome.

Don Giovanni, nel suo testamento, quasi prevedendo le difficoltà nella realizzazione delle sue volontà, dettava chiare regole per il futuro. Chiamava come amministratori dei suoi beni i parroci pro tempore dDon Giovanni, nel suo testamento, quasi prevedendo le difficoltà nella realizzazione delle sue volontà, dettava chiare regole per il futuro. Chiamava come amministratori dei suoi beni i parroci pro tempore di S.Maria della Rocca, di S. Nicolò, dei santi Filippo e Basso e Sindaco pro-tempore di Offida che dovevano svolgere la loro funzione gratis per non gravare economicamente sull'ente. Prevedendo con chiaroveggenza che altre persone o enti volessero assorbire o subentrare all'amministrazione, ordina agli amministratori nominati "di opporsi con ogni mezzo, anche giudiziario e addirittura di chiudere l'istituto, se vi-era bisogno".
Alla morte della nipote usufruttuaria Rosa Buscalferri, gli amministratori Canonico Capitani, Canonico Grilli e parroco Amadio presero possesso dell'eredità compilarono lo statuto della erigenda Istituzione, facendo domanda per il riconoscimento civile dell'Ente. Nel frattempo, la locale Congregazione di carità brigava con subdoli e pretestuosi argomenti per incamerare i beni della nascente opera pia, Vani tentativi perché il 18 dicembre 1913, con proprio decreto Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e volontà della nazione, Re d'Italia, la riconosceva come Ente morale e ne approvava lo statuto che era composto da lO capitoli e da 38 articoli. Nasceva così l'Opera Pia Bergalucci.

Iniziava, con alterne vicende ma con il continuo .impegno dei vari Amministratori succedutisi negli anni, la realizzazione della volontà del testatore. Solo nel 1937 diventerà operativo l'istituto che nel frattempo era stato realizzato, anche qui, con strane difficoltà, su progetto dell'Ing. Dr. Mario Berucci di Roma.